Il linguaggio dei videogiochi ha saputo ritagliarsi, nei decenni, uno spazio molto importante. Anche attraverso alcuni videogame diventati pietre miliari nello sviluppo di questi prodotti. Riduttivo chiamarli “giochi”, certo partono con la volontà di intrattenere soprattutto i ragazzi. Ma molti di loro sono stati, in epoca pionieristica, un esempio di linguaggio in grado di catturare i giovani. Un linguaggio dei videogiochi diversificato per ciascuna tipologia.

L’evoluzione del linguaggio dei videogiochi

Facciamo un esempio pratico? Parlando di un gioco che fece anche arrabbiare alcuni genitori fra la fine degli anni Ottanta ed i primi anni Novanta. Stiamo parlando di Street Fighter, videogame che apparve per la prima volta nelle sale giochi del 1987. Ma è nel 1991, quando arrivò Street Fighter II, che il mondo dei “schiaccia, salta, spara” cambiò radicalmente. Provocando anche una levata di scudi da parte di alcuni genitori o specialisti, per – secondo loro – l’eccessiva violenza di questo game. Ve lo ricordate? Ryu, solito eroe bello e forte. Ma anche Bison, Dhalsin l’allungabile, il tostissimo Blanka e la bella e letale Chun-Li. Questi erano solamente alcuni dei personaggi che hanno riempito i pomeriggi, in sala giochi, di tantissimi ragazzi ed adolescenti di quegli anni. L’impatto che Street Fighter II ebbe sul mondo dei videogiochi fu devastante. O, meglio, sul mondo del linguaggio dei videogiochi. Perché proprio le Hadouken di Ryu, piuttosto dei calci bassi di Sagat o dei pugni di Zangief hanno segnato un balzo in avanti. Da Street Fighter II in poi i videogame, fossero della categoria combattimento o no, dovevano rispettare per piacere alle masse standar di qualità belli alti per l’epoca.

Una costante ricerca di più qualità

Standard rappresentati da personaggi ben definiti, riconoscibili facilmente, con le proprie caratteristiche ben delineate. Ambientazioni curate, una grafica che proprio attraverso i combattimenti in giro per il mondo iniziò a farsi sempre più spinta. Ed accattivante. Il linguaggio dei videogiochi venne, insomma, spinto sempre più verso quella strada che, ancora oggi, fa la differenza. Ovvero unire una grafica davvero molto precisa e ricca, ad una ampia possibilità di variare il gioco. A dimostrazione di come Street Fighter segnò davvero un’epoca, in questi giorni è uscito un progetto speciale. Ovvero una raccolta speciale per celebrare il trentennale dell’uscita assoluta del videogame. Uno Street Fighter 30th Anniversary Collection, voluto appositamente per celebrare il grande impatto che questo videogioco ha avuto.

 

Forse ti interessa anche Cosa dice il marketing della moda primavera-estate