La cultura ha tanti, tantissimi, pregi. Uno di questi è quello di diventare strumento perfetto contro lo spopolamento di alcuni angoli d’Italia. La cultura contro lo spopolamento non è uno slogan. Un modo di dire. Uno striscione ben riuscito. È un vero e proprio modus operandi. Una strada per tenere in vita alcuni luoghi nei quali, altrimenti, tanti ragazzi o ragazze sarebbero portati a cambiare aria.

Dromos: un festival toccasana per il territorio

Un esempio pratico di come la cultura può essere utilizzata in questo senso ci arriva dalla Sardegna. Ma si tratta di un esempio applicabile a diverse parti d’Italia. Da vent’anni a questa parte il festival musicale “Dromos”, in scena nella provincia di Oristano, compie un lavoro davvero enorme. Più di tanti dibattiti, ricerche, convegni piene di soluzioni teoriche ma poco pratiche. Questo festival va in scena ogni anno in undici piccoli centri come, ad esempio, Campidano, Nureci e Marmilla. Dei paesi lontani dai grandi giri turistici. Due centri a rischio concreto di spopolamento. Invece nell’ultimo decennio in questa zona sono sorti qualcosa come quattro bad&breakfast, un’arena per i concerti ed una piscina. Servizi che hanno anche, ovviamente, creato dei posti di lavoro importantissimi per la zona. Il tutto grazie al grande lavoro svolto dal festival “Dromos”.

Per la cultura contro lo spopolamento

La crescita e lo sviluppo di questo appuntamento ha fatto sì che, attorno a musica e spettacoli, si sviluppasse una vera e propria rete territoriali. Pubblico e privato che hanno lavorato insieme, trovando una valida motivazione per investire. Sia a livello di strutture sia di infrastrutture. Ma, soprattutto, hanno trovato valide motivazioni per investire sulla cultura. Per valorizzare sempre più un festival capace davvero di diventare biglietto da visita di un territorio. Portando anche in zona qualcosa come 16 mila spettatori in due settimane di “Dromos”, a cavallo fra luglio ed agosto. Con cantine ed altri operatori economici che sono diventati, in prima persona, palcoscenico ed organizzatori di alcuni concerti ed esibizioni. La cultura contro lo spopolamento ha trovato, insomma, un modo efficace di fare del bene al proprio territorio.

 

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