Per Fca queste sono giornate alquanto convulse. La successione al vertice, la riorganizzazione, il futuro aziendale… Eppure la storica Fiat, di cui Fca è figlia dopo la fusione con Chrysler, da situazioni difficili è uscita spesso durante la sua lunga storia. Una vera e propria epopea italiana quella della casa automobilistica torinese, capace di diventare la prima impresa del nostro paese. Quella più grande, più importante. Capace di toccare vette altissime e ritrovarsi poi a rasentare il fallimento. Ma da tutte queste situazioni nella propria storia la Fiat, ora Fca, ne è sempre uscita. Ha sempre saputo risollevarsi. Fino a diventare oggi una impresa solida, rappresentando il settimo gruppo mondiale dell’automobile.

Gli albori della Fiat, un giorno d’estate a Torino

Ripercorrere la storia dell’impresa di casa Agnelli è un po’ come ripercorrere buona parte della storia italiana. Questo perché la Fabbrica Italiana Automobili Torino è nata nel lontano 1899 nel capoluogo piemontese. Era luglio quando Giovanni Agnelli aprì quello che sarebbe diventato il più grande gruppo italiano. Dai primi modelli prodotti alla Fiat Tipo 1, fino alla 509, per arrivare alla 500 Topolino. Fino al dopoguerra, quando nel periodo del boom economico del nostro paese la Fiat è stato un vero e proprio simbolo. Di crescita, di prosperità, di capacità di fare industria. L’evoluzione della Fiat è stata anche l’evoluzione di un paese capace di rialzarsi dopo il disastro bellico. Anni Sessanta e Settanta sono decenni preziosi per la Fiat, con modelli quali la 850, la 127 o la Ritmo. Vetture destinate ad essere vendute in milioni di esemplari in tutto il mondo. Fiat raccoglie nel proprio mondo praticamente tutti i marchi automobilistici italiani, dall’Alfa Romeo alla Lancia.

Dalla 500 alla Multipla, auto diventate parte del costume italiano

E quando nel 1980 lancia la Panda arriva un nuovo boom. Sul mercato arriva una macchina quasi indistruttibile, non stupisca vedere in giro ancora oggi alcune Panda degli anni Ottanta. Quindi la Uno, la Punto, la Seicento, la Multipla… Macchine che sono diventate estremamente numerose in poco tempo sulle strade italiane. I tempi che cambiano però non risparmiano difficoltà nemmeno alla Fiat. Un esempio pratico: nel 1982 le macchine di Torino coprivano il 60% del mercato italiano, vent’anni dopo nel 2002 questa percentuale scese al 33%. La storia della casa automobilistica italiana si sposa così con quella di Chrysler, diventando un solo gruppo e capace di uscire indenni da anni bui. Nasce Fca, una nuova società che ha permesso ai due storici marchi di ritrovare, ora, nuova vita. Imponendosi sul mercato mondiale.

 

Forse ti interessa anche Il marketing del futuro: la rivoluzione internet delle cose