Si parla tantissimo di loro ma, oggi, le aziende del caffè non sono solo Starbucks. Certo, ad aprire la strada ad un certo tipo di business legato al caffè è stato Starbucks. Ma ora il celebre marchio americano, giunto in Italia da poco, è insidiato da una serie di concorrenti abbastanza simili. In Italia ma, soprattutto, in tanti altri paesi del mondo.
Su cosa puntano le aziende del caffè
Ohibò, come mai? Perché fuori dagli italici confini sta prendendo sempre più piede un nuovo stile di bar. In Italia abbiamo ancora, di base, due concezione di bar. Da un lato il luogo giusto per trovarsi a fare quattro chiacchiere con amici o amiche. Magari davanti ad un aperitivo fresco o ad una bollente cioccolata con la panna. Mentre, dall’altro lato, il bar è visto come il luogo perfetto per un caffè e brioche in pochi minuti. Consumare quel che serve e scappare via. All’estero alcune caffetterie si stanno invece specializzando in un concetto di bar ancora diverso. Ovvero, diventare un vero e proprio centro di lavoro. Con prese della corrente utilizzabili da tutti, wireless aperto e possibilità di lavorare comodamente seduti al tavolino di un bar. Catene di caffetterie che possono fare quasi concorrenza agli uffici condivisi. Con, in aggiunta, un caffè di diverse miscele e gusti. In Italia fra i primi a sperimentare questo genere di bar è stato Arnold Coffee.
Gli esempi in giro per il mondo
Aperto nel 2009 a Milano, a due passi dall’università Statale, permette di restare indisturbati al tavolino a lavorare. Con tanto di corrente per pc e per ricaricare il telefonino, oltre al wifi per studenti. Nel mondo sono diverse le realtà che, sull’onda lunga di Starbucks, stanno affermando questo nuovo concetto di bar. È il caso di Costa Coffee, fondata nel 1971 ed oggi brand acquistato dalla Coca Cola per 5 miliardi di dollari. In Cina, invece, una startup come Luckin Coffee in appena nove mesi di vita è riuscita ad aprire qualcosa come 500 punti vendita in tutto lo sterminato paese cinese. Un bar, una delle aziende del caffè, che hanno puntato fortissimo sull’online. Basti pensare che si ordina solamente via App e si paga attraverso WeChat. Ovvero l’equivalente cinese di Whatsapp.
Forse ti interessa anche Non solo calcio ma marketing sportivo: CR7 e soci