In questi ultimi anni la figura del manager culturale si sta affermando sempre di più. E della necessità di avere sempre più figure formate nel modo giusto. Perché anche la cultura ha bisogno non solamente di artisti. Bensì anche di professionisti, di manager in grado di aiutare l’intera industria culturale. E non sembri una bestemmia parlare di industria culturale. Chiaro che alla base della cultura vi siano il talento, le emozioni, le sensazioni che essa sa provocare. Ma come in tutte le cose serve organizzazione, idee, spirito d’inventiva ed abnegazione.

Alla caccia di manager culturali

Nel costruire un mondo culturale capace di essere anche sostenibile e ben organizzato. Ecco allora che la Luiss Business School, l’Università di Roma, ha lanciato un bando per la formazione di 50 giovani manager culturali. Accanto all’ateneo romano ci sono trenta fra le più prestigiose istituzioni culturali. Dal Fai alla Triennale di Milano, dalla Biennale di Venezia ai parchi archeologici di Pompei, Agrigento ed Ercolano. Dalla Reggia di Caserta agli Uffizi, passando per le scuderie del Quirinale e per il Teatro dell’Opera di Roma. Tutte convinte che investire sulla formazione di queste figure sia, ormai, imprescindibile. Fino al 10 ottobre sono aperte le candidature per poi iniziare, a novembre, con la formazione in aula per sei settimane.

Una formazione necessaria

Al termine i cinquanta ragazzi selezionati parteciperanno a degli stage formativi in alcune delle realtà coinvolte. Ma di cosa deve occuparsi un manager culturale? Di comunicazione, di marketing dell’arte, di gestione di progetti culturali, di digital transformation. Tanto per fare degli esempi. Una serie di competenze che si possono assimilare e rendere ancor più ricche proprio grazie al lavoro sul campo. Nei musei, nelle organizzazioni che si occupano di spettacoli, nei teatri. La cultura ed i suoi meccanismi hanno bisogno di una formazione approfondita. Affinché questi luoghi, carichi di storia e di valori, possano trovare un proprio posto al sole anche in questi anni dominati dalla tecnologia.

 

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