Quando parliamo di marketing turistico cosa conviene fare? Spari nella folla con campagne di promozione di massa oppure ci si inventa qualcosina di più particolare? Una campagna più diretta e particolare? Dipende. Se si hanno in tasca fondi importanti e possibilità allora vai pure di promozione tradizionale. Televisione, radio, internet, eccetera…

Il marketing turistico fra idee ed investimenti

Altrimenti se Paperon De Paperoni non è il proprietario del tuo tour operator o della tua agenzia viaggi, allora spremiti le meningi. Perché a quel punto anziché un’azione a tappeto, anziché “sparare nella folla”, bisogna fare qualcosa di più… particolare. Bisogna, come spesso succede nel marketing, usare l’inventiva al posto del portafoglio. Bisogna, insomma, pensare e studiare ad una strategia di marketing turistico basato sulle idee. E non sugli investimenti. Facciamo un esempio? Qualche anno fa la Tourism Queensland, l’ente turistico di questa regione dell’Australia, si è inventata una campagna semplice ma, al tempo stesso, maledettamente efficace. Si chiamava “The best job in the world” la campagna lanciata nel 2009 che, di fatto, ha spopolato. Perché il progetto consisteva nel realizzare un concorso, il cui vincitore sarebbe stato assunto per un anno come “custode dell’isola”.

L’esperienza del Queensland

In sé il “giochino” era semplice. Chi volesse candidarsi per questo ruolo doveva semplicemente registrare un video, nella quale spiegare perché per il Queensland erano la persona giusta. Il vincitore avrebbe ricevuto un contratto di lavoro di un anno come, appunto, “Custode dell’isola” con uno stipendio di 150 mila dollari australiani. Come è andata? Sono arrivati qualcosa come 35 mila video. Da ogni parte del mondo. Ma il successo di questa strategia di marketing turistico non è stato solamente questo. In quanto il concorso ha attirato l’attenzione dei mass media di mezzo mondo. I media di oltre 200 paesi del mondo hanno parlato di questo concorso. Registrando qualcosa come 1.100 passaggi televisivi su diversi network, nazionali e locali, di mezzo globo. E perché i video inviati dai partecipanti hanno registrato milioni di visualizzazione sul web.

Un ritorno di visibilità

Complessivamente è stato calcolato che il valore della pubblicità ottenuta sui media che hanno parlato dell’iniziativa sfondava i 200 milioni di dollari. Quando, invece, l’investimento iniziale di questa campagna è stato infinitamente inferiore. Occhio però, mica da domani tutti devono rifare questa cosa. Niente carta carbone, copiare non conviene. Ma l’esperienza della Tourism Queensland insegna una cosa. Ovvero che nel marketing turistico l’idea, l’inventiva, spesso e volentieri è la carta vincente.

 

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