Quando arriva la giornata mondiale dell’orgasmo scrivere è impresa ardua. Perché la possibilità di cadere in banalità ed in luoghi comuni è alta, altissima. Sfida accettata. Perché parlare di oggi? Qui poi? Perché su una rivista online che si occupa di marketing e comunicazione si parla di orgasmo? Tranquilli, ci fermiamo all’orgasmo ed alla sua giornata, senza divagare in tutto il corollario che di solito lo accompagna. Questo è BlaBlaMarketing, mica YouPorn.

La giornata mondiale dell’orgasmo

La palla al balzo ci arriva direttamente dal mondo anglosassone, che ha battezzato il 31 luglio come il National Orgasm Day. La giornata nazionale dell’orgasmo. A far bene noi, che siamo italiani mica anglosassoni, a scrivere questo pezzo potremmo aspettare il 22 dicembre. Quando pare, sottolineando il pare, che si celebri il Global Orgasm Day. Una giornata mondiale dedicata all’orgasmo. Sorvolando sul fatto che, ormai, una giornata mondiale non si nega veramente a niente e nessuno, questa “festività” permette di fare una riflessione. Nulla di scabroso o con le luci rossi, tranquilli. Perché l’orgasmo e l’affettività, chiamiamolo semplicemente eros, nel campo del marketing sono usati parecchio. Basta dare un’occhiata a tanti brand, soprattutto quelli più recenti, che ancora non hanno uno “zoccolo duro”.

Il sesso vende. Ancora??

Diversi di loro seguono ancora il vecchio detto che “il sesso vende”. Ma è ancora così? La lussuria è una chiave per raggiungere il grandissimo pubblico? Per colpirlo? Per invogliarlo a spendere? A diventare nostro cliente? Una volta forse, ma adesso che l’accesso a determinati contenuti è così facile la forza comunicativa dell’eros è calata parecchio. Un tempo utilizzare un seno nudo oppure una bottiglietta di profumo promossa posizionandola fra le gambe di una modella nuda (una vecchia campagna di Tom Ford) aveva un certo tipo di impatto. Adesso per vedere un seno o una modella nuda bastano pochi clic. Dopotutto è stato proprio un caposaldo dell’eros come Playboy nel 2016 a sparare in copertina un messaggio chiaro: naked is normale. Il nudo è normale. Ormai. Di orgasmo (e tutto il corollario…) se ne parlerà sempre.

Una strategia di marketing a 360 gradi

In contesti diversi. Una sbirciatina, un’occhiata, una lettura, gliela si darà sempre. Ma associare ancora l’idea che puntare su un marketing dell’eros aiuti le vendite è sbagliato. Non è affatto automatico. La scelta di una formosa bionda come testimonial non comporta, in automatico, un segno più. Se questa non riporta il messaggio dell’azienda, i perché quel determinato prodotto risolve una necessità. L’importante è una campagna marketing studiata in tutte le proprie forme, non usare le forme per una campagna marketing. Anche in questa giornata mondiale dell’orgasmo. Bene farsi una risata e godersela, intesa la giornata mondiale dell’orgasmo (scusate il gioco di parole…). Ma poi quando si studia la promozione di un prodotto non si può pensare solamente a quello.

 

Forse ti interessa anche Non solo calcio ma marketing sportivo: CR7 e soci

 

Fotografia tratta dal film “Harry ti presento Sally”