Della domenica al museo non si è mai parlato tanto quanto in questi giorni. Questo perché, nelle scorse ore, il Governo ha deciso di abolire l’ingresso gratuito nei Musei nazionali nella prima domenica di ogni mese. Al di là di ogni discorso politico o polemico, che non ci interessa, qual è il modo migliore di promuovere i musei? La possibilità di visitarli gratuitamente è stato un volano promozionale o una perdita economica?

I dati dell’ultimo quadriennio

A dare una risposta a questo interrogativo sono solamente i dati. Introdotta nel luglio del 2014, il numero di visitatori nei musei italiani nel 2017 è stato superiore a quello del 2013. Passando da 26 milioni 359 mila 831 visitatori cinque anni fa ai 34 milioni 966 mila e 604 dello scorso anno. In crescita anche del 53% gli introiti degli enti museali. Passati da 126.417.467 euro ai 193.915.670 euro dal 2013 all’anno scorso. All’interno di questo incremento quello più marcato riguarda gli ingressi a pagamento. Passati dai 17,6 milioni del 2013 ai 24,1 milioni del 2017. Meno marcato è stato, invece, l’incremento di chi è entrato gratuitamente. Un +25% sempre registrato nell’arco dei quattro anni.

Fra marketing e cultura

Il principio originario della domenica al museo era proprio questo. Far conoscere un ente museale ai cittadini permettendo loro di visitarlo gratuitamente. Affinché poi tornassero in un’altra occasione, ovviamente a pagamento. Insomma una vera e propria operazione di marketing. Prova il prodotto e poi acquistalo. Che, sempre attenendosi ai numeri, sembra aver funzionato. Il Colosseo ed i Fori Imperiali, a Roma, risultano essere di gran lunga l’area più visitata in Italia. E registrando un incremento nei ricavi, passati da 39,6 milioni del 2013 ai 48,6 milioni del 2017. Con i visitatori che sono aumentati fino ai 7.036.104 dello scorso anno a fronte dei 5.625.219 di cinque anni fa. Roma imperiale che è davanti agli scavi di Pompei ed alla Galleria degli Uffizi di Firenze fra gli enti museali italiani più visitati.

Le alternative alla domenica al museo

Sempre senza entrare in discorsi politici, ora quello che ci si domanda è quale sarà la miglior strategia di marketing da utilizzare. Perché se la domenica al museo è stata cancellata, bisogna sviluppare nuove strategie. Per continuare questo trend positivo e, magari, migliorarlo ulteriormente. Sul piatto vi sono diverse idee, che dovranno diventare concretezza nelle prossime settimane. Fra queste ipotesi la possibilità di mettere un’ora al giorno di ingresso gratuito, l’ultima dell’orario di apertura al pubblico. Questo per permettere, potenzialmente, a chi finisce di lavorare di fare una rapida visita ad un museo della propria città. Fra le altre ipotesi anche una apertura gratuita differenziate da regione a regione se non da città a città in Italia. In base alle singole specificità di ogni museo.

 

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