Premessa: è una scelta bella dura contro le bufale sul web. E non le bufale “qualunque”, ma quelle che riguardano la salute, la medicina. In prima fila contro la serie di baggianate in campo medico che sono diffuse sulla rete sono scesi in campo direttamente i medici. Quelli della Fnomceo, la federazione che riunisce tutti gli Ordini dei Medici. I quali hanno lanciato, nei giorni scorsi, una campagna web molto forte.

Una campagna contro le bufale sul web

Ma, al tempo stesso, anche che va dritta al sodo. Un “sodo” che, volendo sintetizzare, può essere considerato come un “non si scherza con la salute”. E chiedete sempre ad un medico. Non fidatevi, insomma, di quello che si può trovare in Rete. Perché, purtroppo, il web è pieno di cialtroni. E finché pontificano, senza alcuna conoscenza specifica, su sport, meteo, politica… passi. Ma quando si pontifica di salute non sapendo distinguere nemmeno un’aspirina da una supposta, allora il discorso cambia. Ecco allora che la Fnomceo ha organizzato questa campagna diretta e molto cruda. Nella quale campeggiano alcune lapidi con epitaffi rivolti proprio ai “morti di bufale sul web”. Eccone i primi cinque: “Avevo letto che una dieta di sei uova al giorno faceva dimagrire”, “Non mi hanno vaccinato per paura dell’autismo”, “Ho curato il canco con il bicarbonato di sodio”, “Credevo fosse un vero dentista, non lo era, mi ha diagnosticato un tumore alla bocca” per finire con “Avevo acquistato sul web un farmaco miracoloso”. Frasi, insomma, belle dure. Che sono state prese però da altrettanti casi di malainformazione medica sul web.

I Millenials soprattutto si affidano alla Rete

Ok, la scelta di una immagine forte – la lapide – e di messaggi così diretti è una scelta ben precisa. Si vuole arrivare a far capire come informarsi sulla rete è un conto. Credere a delle bufale sul web un altro. E che la cosa migliore è sempre alzare la cornetta o passare in ambulatorio, per chiederlo al proprio medico. Anche perché i dati riguardanti soprattutto i giovani sono preoccupanti in questo senso. Secondo una ricerca pubblicata nel 2017 da Censis ed Assosalute, sono circa 15 milioni gli italiani che per i piccoli disturbi si affidano alla Rete. Di questi ben il 36,9% sono “millenials”, ovvero ragazzi nati dal 2000 in poi. Abituati ormai a cercare info rapidamente sul web e quindi anche i più esposti al rischio bufale. Proprio per questo motivo le associazioni mediche hanno pensato a creare un sito internet, all’indirizzo www.dottoremaeveroche.it, sul quale poter chiedere una consulenza online a dei veri e propri medici.

 

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