Comunicazione online, vediamo qualche spunto di riflessione e qualche pensiero. Venghino signori venghino, che il negozio è aperto ed è pieno di belle figliole e di birrette fresche per tutti. Venghino signore venghino, che troverete tutto quello di cui avete bisogno per il benessere del corpo e della casa, da noi diventerete per distacco più bella di tutte le vostre amiche. Venghino bambini e bambine venghino, piangete un po’ e fate i capricci che così mamma e papà ve lo comprano il giocattolo più bello, che trovate solo da noi. Il gioco si chiama “trova l’errore” in queste prime tre frasi… lo avete individuato? No? Vi diamo un suggerimento, non è niente che riguardi la grammatica o la sintassi, è un problema più profondo… Si tratta di un errore di concetto, ovvero l’uso praticamente sempre del medesimo linguaggio per tutte le possibili tipologie di pubblico. E, in tutti e tre i casi, con un messaggio urlato ed auto-celebrativo al massimo, anche un pochino pacchiano. Alle giostre o al mercato del pesce il “venghino signori/e venghino” ha ancora un suo appeal importante, il suo perché. In mezzo alla folla in un contesto ben definito come, appunto, mercati e luna park, urlare può ancora essere il modo migliore per farsi sentire e per attirare l’attenzione. Ma è così anche nella comunicazione online?

Ma la stessa cosa si può dire anche sul web o nel marketing? Davvero alla fine vince chi urla di più? No, chi urla di più può farsi vedere e notare ma, in molti casi, più che attirare e più che piacere il rischio è quello di diventare stucchevole sul medio-lungo periodo. Anzi, si rischia di fare un brutto autogol degno del miglior Riccardo Ferri, perché è difficile pensare che al grande pubblico (ma anche a quello piccolo) piaccia questo sentirsi urlare nelle orecchie quotidianamente, piaccia questo profumo di incenso che ci si butta addosso. Se in amore vince chi fugge ed in un campo da calcio vince chi segna di più, nel marketing non è detto che a vincere sia colui che urla di più. Soprattutto perché l’urlo e questa modalità da strillone dell’Ottocento rischiano, alla lunga, di non far passare quello che è il messaggio di fondo, ovvero la qualità o l’utilità del prodotto o del servizio di cui si sta parlando, anche quando si parla di comunicazione online.

Il modo di comunicare e di promuovere non deve essere una coperta che avvolge l’oggetto della nostra comunicazione online, anzi deve essere un elegante telo di raso capace di sollevarsi al momento giusto per far vedere a tutti – chiaramente e semplicemente – quella risposta che si stava cercando a lungo e che proprio noi, solo noi o noi meglio di altri, possiamo darvi. E questo lo si può fare anche senza la necessità di urlare, di una comunicazione pesante e mastodontica, pressante tanto da arrivare a stufare chi l’ascolta. La capacità di farsi notare e di distinguersi nella folla – grazie ad inventiva, intuizione e qualità del prodotto – è un grido capace di farsi vedere più funzionale di qualsivoglia strillo lanciato solamente per farsi largo sgomitando fra la folla. Una voce ripetuta con garbo e costanza, per far sentire forte e chiaro il messaggio grazie alle virtù di ciò che si presenta e non grazie solamente ai decibel con i quali si urla.