E’ importante avere un ambiente lavoro stimolante. Come una pianta che cresce rigogliosa solo in un vaso ricco di terra. No no no, non stiamo scherzando. Il marketing è frutto anche di idee, innovazioni, di pensieri fatti diventare poi realtà. Non bisogna quindi sottovalutare l’idea di costruirsi intorno un ambiente lavoro stimolante. In grado di dare una “spintarella” all’arrivo di nuove idee. Capace, insomma, di far girare a tutta velocità quelle che Hercule Poirot chiamava “le celluline grigie”.
Sosteneva Hercule
Ma, direte voi, non sempre quando si è su una amaca in riva ad un mare cristallino con una birra gelata in mano le idee fioccano. Certo, questa immagine è perfetta, stimolante, ma non è quello che necessita il nostro cervellino. Anzi, pardon, che necessitano le nostre celluline grigie. I colpi di genio, le idee, non arrivano guardando il mare, bevendo birra, restando assorti nei propri pensieri o appisolandosi su una amaca. Queste nascono spesso e volentieri da input e da condivisioni. Ben venga allora lavorare non da soli, in sperduti ufficetti alla millesimo piano. Ma avere più di un momento nella propria giornata nei quali ci si confronta con colleghi, conoscenti… Parlare, ascoltare pensieri, elaborarli e rielaborarli, immaginarli applicati nella realtà. Input come la lettura, immagazzinare e ripensare ai concetti espressi dall’autore.
Anche il bar è un ambiente lavoro stimolante
Input come il confronto diretto o come, semplicemente, il caffè al bar. Anche il bar è un ambiente lavoro stimolante. Nulla di male nello staccare un po’ gli occhi dallo schermo. L’importante è non staccare anche il cervello. Perché l’umanità varia di luoghi di aggregazione come, appunto, il bar rappresentano uno di quelli ambienti non formali dove brulicano idee. I colpi di genio non risiedono in ambienti formali, chiusi, dove la routine la fa da padrone. Le idee nascono come fiori dove l’umanità ci si incontra e confronta, a volte si scontra ma, comunque, non resta ferma. L’immobilismo è il primo nemico di chi deve lavorare di creatività. Ben vengano quelle situazioni, quell’ambiente lavoro stimolante. E quando questi arrivano fermarsi sempre un attimo a pensare: come io posso applicare questa cosa?
Incontrarsi e non isolarsi
Eventi, corsi, appuntamenti, anche solo caffè al bar per non parlare di pranzi o cene con i colleghi. O anche con i concorrenti, perché no. Parlare la stessa lingua e ragionare sulle stesse cose vuol dire gettare legna buona da ardere nel falò della creatività. L’ambiente di lavoro stimolante ce lo si costruisce in base alle proprie necessità. Non contempla amache o tramonti sul mare, ma parole, sguardi, pensieri… Ricordandosi sempre di sviluppare quella capacità di percepire e rielaborare questi input che arrivano. Trasformandole poi in idee e quindi in azioni concrete. Sarà questo passaggio, dall’input al “fatto”, la vera chiave di volta di un ambente lavoro stimolante.
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